I ponti sono da sempre alcune delle più belle opere di ingegneria presenti in una città. Oltre a facilitare i movimenti nel centri cittadini sono anche delle attrazioni magnifiche e che si devono includere assolutamente nelle attrazioni da vedere a Verona durante il proprio soggiorno.
Lo scroscio delle acque del fiume Adige, che tagliano il centro storico di Verona e tutti i vari quartieri che la compongono, hanno portato ricchezza e commercio nel corso dei secoli in questa città. Alcune delle più belle attrazioni e hotel di Verona si affacciano sulle sue sponde, regalando momenti di relax e di pace alle persone che vi soggiornano.
Quando ci si trova a visitare il centro storico di Verona, per forza di cose, si andrà ad attraversare uno o più ponti che passano sopra il fiume Adige. Alcuni sono ad uso esclusivo pedonale, altri sono utilizzati anche dai mezzi.
Scopriamo alcune delle caratteristiche dei ponti che si possono incontrare durante i propri pellegrinaggi alla scoperta della città.
Il ponte Pieta è sicuramente il ponte più famoso della città. La sua posizione centrale e la vicinanza con il Teatro Romano, dove durante la bella stagione si tiene l’Estate Teatrale Veronese, lo rendono una delle attrazioni più fotografate della città. Purtroppo è l’unico ponte romano rimasto intatto in tutta Verona.
Le sue imponenti dimensioni (è lungo 90 metri e largo 7 metri circa) si allungano tra le due sponde del fiume Adige con una struttura composta da 5 arcate. Quando lo si osserva si possono notare le parti originali – realizzate ancora in pietra bianca – e quelle in mattoni. Realizzate dopo i vari danneggiamenti che si sono susseguiti nel corso dei secoli.
Si può definire uno dei ponti più iconici di Verona, e si trova all’interno di Castelvecchio che con il suo castello ospita la sede museale oltre al ponte pedonale. La sua edificazione è avvenuta tra il 1354 e il 1356 per volere di Cangrande II della Scala. L’edificazione di questo ponte è avvenuta per costruire una ulteriore via di fuga per i nobili in caso di sommosse o problemi di invasione del centro cittadino. Una volta attraversato, si può percorrere lo splendido Corso Cavour e ammirare l’antica Porta Borsari.
Al termine della Seconda Guerra Mondiale il ponte venne fatto saltare dalle truppe tedesche durante la loro ritirata. La sua ricostruzione – fatta in muratura di mattoni rossi – è stata affidata ad un team di ingegneri e architetti che lo hanno fatto tornare ad essere una vera e propria opera d’arte di ingegneria. Arturo Danusso, Piero Gazzola, Alberto Minghetti e l’architetto Libero Cecchini sono il team che ha portato a termine questa ricostruzione.
Nelle vicinanze di Castelvecchio troviamo anche il Ponte della Vittoria. Opera edificata tra il 1926 e il 1929 per celebrare la fine della Prima Guerra Mondiale e in particolare la battaglia di Vittorio Veneto.
Al termine della Seconda Guerra Mondiale, a causa dei feroci bombardamenti che hanno visto colpire tutto il centro cittadino di Verona, il ponte ha subito una radicale trasformazione. Purtroppo, le antiche decorazioni furono sostituite dal più moderno cemento armato e pietra. Al termine dei lavori di ristrutturazione, l’apertura al pubblico è avvenuta il 29 agosto 1953, si è aperto un lungo dibattito per il riposizionamento delle originali statue di bronzo realizzate da Mario Salazzari e Angelo Biancini. Solo nel 1956 si è arrivati alla decisione di riposizionarle al loro posto originario.
A dispetto di quello che si può pensare dal nome, il ponte Nuovo di Verona ha origini molto antiche. La sua prima edificazione è avvenuta nel 1179 e il suo nome originale era “Ponte Nuovo del Popolo”.
Il ponte visibile al giorno nostro ha una lunghezza di circa 97 metri e una larghezza di 15 metri. Le tre arcate sono composte da cemento armato e il rivestimento è realizzato in pietra locale.
A causa di incendi, inondazioni e altre calamità naturali il ponte è stato ricostruito innumerevoli volte. L’ultima sua ricostruzione è avvenuta dopo la notte del 25 aprile 1945, quando i tedeschi hanno distrutto buona parte dei ponti presenti nel centro cittadino di Verona.
Il ponte Navi, eretto dove in precedenza esisteva già un ponte risalente agli antichi romani, ha visto la sua nascita nel 1373 per volere di Cansignorio della Scala. Sulla sua superficie si è svolto un evento chiave per la storia della città di Verona. Qui si svolse l’atto finale della lotta tra Cangrande II della Scala e il fratello Fregnano della Scala. Quest’ultimo durante un tentativo di detronizzare il principe legittimo, purtroppo cadde dal ponte e fini nelle acque del fiume. Dove purtroppo morì per annegamento.
La forma originale del ponte era composta da quattro arcate. Attualmente però sono visibili solo tre arcate. La quarta, che aveva il compito di coprire il canale dell’acqua morta, oggi è interrata e quindi non è più visibile.
Il ponte del risorgimento è uno dei ponti di Verona costruiti per gestire al meglio l’incremento di traffico di automobili. Edificato tra febbraio 1967 e marzo 1968, prende il suo nome dalle celebrazioni del centenario dell’Unità d’Italia.
La sua progettazione è avvenuta grazie all’ingegno dell’architetto Pier Luigi Nervi.
Il Ponte Catena è uno dei ponti più recenti tra quelli che si trovano a Verona. Sviluppato con l’intento di alleggerire il traffico di vetture verso il centro storico, la sua apertura è avvenuta al termine del 1929.
Deve il suo nome ad un antico sistema di accesso e controllo del traffico fluviale. Mediante l’utilizzo di pesanti catene in ferro si bloccava la possibilità a battelli e chiatte di attraversare il passaggio e quindi di non pagare i dazi per il transito fluviale. Anche il ponte Catena fu distrutto durante i bombardamenti avvenuti nel 1945, per poi essere ricostruito al termine della guerra.
Il ponte Garibaldi è stato inaugurato per la prima volta alla fine dell’ottocento. La sua funzione era quella di favorire il commercio con la vicina città di Trento. Realizzato completamente in ferro, aveva una lunghezza di 75 metri e una larghezza di quasi 9 metri. L’attraversamento del ponte richiedeva un pedaggio sia per le persone sia che per i mezzi.
L’aumento del traffico di mezzi e di persone verso la città di Trento, hanno portato le autorità cittadine a valutare una sua riqualificazione e rafforzamento della struttura. Smontata la struttura in ferro, nel 1934 fu realizzato un nuovo ponte in calcestruzzo armato. Si decise anche di adornarlo con quattro gruppi scultorei.
Le sculture realizzate dall’artista Ruperto Banterle rappresentano Garibaldi, il Nocchiero, Anita e l'Agricoltura. Dopo la sua apertura e vista la presenza di queste statue, i veronesi iniziarono a chiamare il ponte il "ponte degli Strachi". Ufficialmente il suo nome è ancora Ponte Garibaldi, per celebrare una visita del generale Giuseppe Garibaldi avvenuta il 7 marzo 1867.
Il ponte di San Francesco si tratta dell’unico ponte nel centro di Verona che ha il nome di un santo. La sua costruzione è avvenuta tra il 1928 e il 1930 su un progetto realizzato dall’architetto Arturo Midana.
Distrutto per mano dei tedeschi nel 1945, fu poi riaperto al pubblico nel 1950. Il restauro che avvenne tra il 2011 e il 2012 ha portato al suo ampliamento sia per il traffico stradale che per quello ciclopedonale.
Il ponte Aleardi, che prende il suo nome dal poeta Aleardo Aleardi, è stato aperto al pubblico nel 1950 per facilitare il collegamento dal centro cittadino al nuovo cimitero monumentale di Verona.
Costruito in precedenza con materiali metallici, fu sostituito con la versione attuale composta da calcestruzzo armato. Materiale più solido e che permette alle autovetture di attraversarlo senza problemi per la sua solidità.
Il Ponte Unità d’Italia, che in passato era chiamato ponte del Savàl, è stato inaugurato nel 1971 sulla base di un progetto dell’ingegnere Bruno Gentilini e dell’architetto Antonio Pasqualini.
La sua funzione principale, in passato e tutt’ora, è quella di decongestionare al meglio il traffico che arriva dalle zone limitrofe al centro cittadino e al territorio del lago di Garda. La costruzione del ponte era inserita in un progetto più ampio che comprendeva anche la costruzione del ponte del Risorgimento sempre per gestire al meglio il traffico.
Il Ponte Francesco Giuseppe si trova all’inizio del Parco dell’Adige nella zona a sud della città. Costruito dagli austriaci durante la loro dominazione, è stato intitolato all'imperatore Francesco Giuseppe I.
Durante i bombardamenti avvenuti al termine della Seconda Guerra Mondiale, la sua posizione fuori dal centro cittadino l’ha risparmiato da parte della distruzione avvenuta in quel particolare momento storico. Si trova in una zona molto nota per i veronesi che vogliono trovare un attimo di pace e rilassarsi in una zona verde e rilassante.
Grazie a tutti i ponti di Verona è possibile visitare il centro storico della città e ammirare molte delle attrazioni che costellano il suo suolo. Camminando o spostandosi mediante una bicicletta, si potrà muoversi in piena libertà senza grossi problemi.